Politica
14 Marzo 2020
I consiglieri chiedono la sospensione: "I conti vanno rifatti per essere realistici". Proposti nuovi investimenti, sottratti dalla collezione Sgarbi e dal nuovo portavoce del vicesindaco 

Stop al bilancio, Pd: “Fantascienza nell’emergenza Coronavirus”

di Elisa Fornasini | 3 min

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Una maratona di tre giorni in consiglio comunale per approvare il bilancio di previsione che “presentava già una serie di fragilità prima ancora dell’emergenza Coronavirus“. Per questo il Pd ha chiesto all’amministrazione di rimandare la discussione del bilancio (la scadenza è stata posticipata al 30 aprile a livello nazionale, ndr) per “capire fino in fondo la portata, per le nostre vite, per la nostra economia, per la nostra socialità, per la nostra città, di questa emergenza che lascerà ferite importanti”.

Il gruppo consiliare dem si dice disponibile a “ritirare tutti gli emendamenti e le risoluzioni” per costruire un “maxi emendamento insieme a maggioranza, minoranza, sindacati, categorie economiche, associazionismo” che possa mettere al centro le “azioni necessarie a fronteggiare questa emergenza (garantire la salute pubblica, l’occupazione, le imprese e i servizi) e poi a rilanciare il nostro territorio”.

“Cominciare la trattazione già lunedì rischia di essere fantascienza – spiega il capogruppo Aldo Modonesi in una videoconferenza stampa -; è tempo di fermarsi, come gesto di responsabilità, per rifare i conti e rendere realistiche le entrate ora che i musei sono vuoti e gli hotel chiusi”.

“Il documento attuale mostra molteplici limiti” ribadisce Ilaria Baraldi che propone di suddividere le risorse previste per la mostra permanente della collezione Cavallini Sgarbi (96mila euro solo per le royalties nel 2020) a favore di altre attività culturali, ovvero l’acquisto di libri per le biblioteche comunali, l’investimento sul comparto turistico con politiche specifiche di marketing territoriale e il supporto alle associazioni costrette a cancellare iniziative ed eventi.

Per il capitolo scuola, il Pd chiede l’apertura di una nuova sezione di asilo nido, un contributo comunale straordinario per abbattere almeno il 30% delle rette delle scuole paritarie e maggiori fondi per la manutenzione ordinaria degli edifici scolastici.

Francesco Colaiacovo si concentra sui 50mila euro di contributi alle attività di vicinato nei quartieri periferici esclusi dalla riduzione delle imposte per la pubblicità – da reperire dalle indennità di sindaco, giunta e presidente del consiglio comunale – e sulle soluzioni per le società sportive ferraresi in crisi.

La sospensione dell’operazione “Parchi sicuri” permetterebbe di destinare 400mila euro all’abbattimento delle barriere architettoniche (100mila euro), alberi da piantumare per ogni nato (50mila euro) e percorso ciclopedonale in via Arginone (250mila euro).

Bene l’istituzione del quarto turno della polizia locale, da stanziare con 240mila euro sottratti dal fondo di riserva (50mila euro), acquisto beni e servizi per polizia amministrativa (70mila euro), spese generali servizi istituzionali (56mila euro).

E soprattutto dalla voce dedicata al nuovo portavoce del vicesindaco che per il suo stipendio di 43mila euro all’anno costerà al Comune 64mila euro dall’assunzione fissata al 1° maggio. “Una voce che può essere tranquillamente eliminata a beneficio dell’assunzione di nuovi agenti per coprire il turn over” commenta Colaiacovo, favorevole anche all’idea di stanziare ulteriori 200mila euro per la manutenzione agli alloggi Erp e 60mila euro per le telecamere nelle frazioni.

“Speriamo che queste istanze vengano discusse per il bene della città, anche per uscire dalla visione ‘sgarbicentrica’ della cultura ferrarese” dichiara il segretario comunale Nicola Minelli, dietro lo schermo del pc durante la videoconferenza gestita dall’informatico Davide Bertolasi.

“La giunta dice che non attiva lo smart working per i dipendenti comunali perché la strumentazione è obsoleta? Di obsoleto c’è solo il ripetersi di dare la colpa all’amministrazione precedente – replica Bertolasi -. Ci sono esempi di telelavoro e gli strumenti adatti, come Google Meet che il Comune paga e permette di lavorare da casa in maniera agile. Volere è potere”.

Nella giornata di oggi dovrebbe arrivare il verdetto sulla sospensione (richiesta anche da Dario Maresca di Gente a Modo) del consiglio comunale, fissato il 16, 17 e 18 marzo prima del decreto ormai battezzato “Io resto a casa”.

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